Museo delle Mummie

La cripta della Chiesa di Santo Stefano, oggi nota come Museo delle Mummie di Ferentillo, fu realizzata nel contesto di un ambizioso progetto urbanistico del XV secolo voluto dalla famiglia Cybo, in particolare da Lorenzo e Franceschetto Cybo. Questo piano prevedeva la costruzione di nuove chiese nel territorio di Ferentillo, tra cui una dedicata a Santo Stefano nel Borgo di Precetto. La nuova chiesa fu costruita sopra una preesistente chiesa medievale del XIII secolo, che non venne demolita ma integrata nella struttura come cripta sepolcrale.

La cripta venne riempita con terra e materiali derivanti probabilmente dalla lavorazione della pietra utilizzata per costruire la chiesa superiore, alterando il livello del pavimento originario. Dal XVI secolo in poi, divenne il luogo di sepoltura per i defunti del Borgo di Precetto, con la gestione affidata presumibilmente ai Frati Minori Cappuccini. Le sepolture continuarono fino all’emanazione dell’Editto napoleonico di Saint Cloud nel 1806, che vietò i cimiteri all’interno delle mura cittadine, istituendo quelli extraurbani. L’ultima sepoltura nella cripta avvenne il 18 maggio 1871.

Il processo di mummificazione

Dopo l’emanazione dell’Editto Napoleonico di Saint Cloud (1806), durante l’esumazione dei defunti dalla cripta della Chiesa di Santo Stefano, si scoprì che molti corpi erano completamente mummificati. La mummificazione risultò spontanea, attribuita alla totale essiccazione dei tessuti molli. Alcuni corpi conservavano pelle, unghie, denti, capelli e altri dettagli anatomici.

Studi condotti da scienziati come Carlo Maggiorani, Aliprando Moriggia e Vincenzo Latini evidenziarono che il fenomeno era favorito da un suolo ricco di sali di calcio, calcare e argilla, con proprietà igroscopiche che disidratavano i corpi. L’ambiente fresco, asciutto e ventilato della cripta, unito alla possibile azione di funghi e all’inattivazione enzimatica per l’alterazione del pH del terreno, contribuì alla conservazione.

I corpi venivano sepolti a diretto contatto con il terreno, spesso lungo le mura, e successivamente trasferiti nell’ossario. Attualmente si contano 24 mummie (di uomini, donne e bambini), oltre a teste, teschi e altri reperti. Sono esposti anche due volatili mummificati, risultati di esperimenti. Recenti scavi hanno rinvenuto sepolture probabilmente destinate a non battezzati. Le mummie sono in fase di studio dal Dott. Dario Piombino-Mascali.

MUSEO DELLE MUMMIE