LA STORIA

L’antica Valle del Nahar

L’origine degli antichi popoli umbri è ancora avvolta nelle tenebre e non si sa con precisione quando la Valle del Nera cominciò ad essere abitata dal primo uomo. La tradizione classica ci ha sempre mostrato gli umbri come uno dei popoli più antichi d’Italia e che aveva dominato su di un vastissimo territorio. Lungo le rive del Nahar (nome umbro per indicare Fiume. In arabo Nahar vuol dire Fiume) si iniziarono a insediare Tribù – Paghi di origine umbra tra il V e IV sec. a.C. che presero il nome di Naharki. I primi insediamenti erano in grotte naturali, come testimoniano le innumerevoli cavità presenti nel territorio ferentillese. 

Le sorgenti d’acqua erano considerate sacre e per questo in loro corrispondenza venivano eretti templi e successivamente piccoli insediamenti fortificati nei pressi dei valichi. Il Nahar era l’unico mezzo di comunicazione ed era navigabile con piccole imbarcazioni che trasportavano merci campestri fino al Tevere. I loro dei erano Marte, dio della guerra e della protezione e la dea Bona Dea, divinità della fecondità e delle messi, come riscontrato negli scavi archeologici nel tempio di monte Moro. I rapporti tra Romani e Umbri si ufficializzarono nel corso del IV sec. quando lo Stato Romano manifestò interessi dapprima commerciali e successivamente politici e militari verso le popolazioni dell’Italia centrale. Il processo di romanizzazione si realizò progressivamente attraverso colonie come Spoletium nel 241 e di ville rustiche in aree montane.

Le sorgenti d’acqua erano considerate sacre e per questo in loro corrispondenza venivano eretti templi e successivamente piccoli insediamenti fortificati nei pressi dei valichi. Il Nahar era l’unico mezzo di comunicazione ed era navigabile con piccole imbarcazioni che trasportavano merci campestri fino al Tevere. I loro dei erano Marte, dio della guerra e della protezione e la dea Bona Dea, divinità della fecondità e delle messi, come riscontrato negli scavi archeologici nel tempio di monte Moro. I rapporti tra Romani e Umbri si ufficializzarono nel corso del IV sec. quando lo Stato Romano manifestò interessi dapprima commerciali e successivamente politici e militari verso le popolazioni dell’Italia centrale. Il processo di romanizzazione si realizò progressivamente attraverso colonie come Spoletium nel 241 e di ville rustiche in aree montane.

Ferentillo dimora dei duchi longobardi

Nel 571 i longobardi dopo aver conquistato la pianura padana, discesero l’appennino e fondarono in Umbria , nel 575, il Ducato di Spoleto comprendente anche il territorio ferentillese. Qui Faroaldo I Duca Longobardo di Spoleto decise di stabilire un importante sede fondando sui resti di una villa romana o di un tempio, l’Abbazia di San Pietro in Valle. Da allora i Duchi che si alternarono alla guida del Ducato di Spoleto ampliarono e imbellirono l’Abbazia, 

usandola come luogo ove ritrovarsi in preghiera negli ultimi giorni di vita (Faroaldo II è seppellito all’interno di un sarcofago nell’Abbazia). Nel 774 con la sconfitta del re longobardo Desiderio ad opera di Carlo Magno le terre umbre e quindi Ferentillo furono integrate nel Regno dei Franchi e fu lo stesso Carlo a donare i domini umbri al Papa creando i presupposti per la nascita dello Stato Pontificio. Nel 1300 Papa Bonifacio VIII tolse la giurisdizione di questi territori ai monaci Benedettini e la affidò al Capitolo Lateranenze (cioè sotto il suo diretto controllo).

Da principato Cybo a Comune

Nel 1415 il feudo passò sotto il dominio della famigli Trinci, ma è nel 1484 che passando sotto la fomiglia Cybo, Ferentillo avrà il suo periodo più fiorente. Questa nobile famiglia di origini rodiane venuta in Italia e insediatasi a Genova divenne in breve tempo una delle famiglie più fedeli allo stato della chiesa. Con Giovanbattista Cybo che divenne Papa Innocenzo VIII, i Cybo raggiunsero il culmine del loro prestigio. 

Papa Innocenzo VIII sarà il primo Papa ad intraprendere rapporti con l’Impero Ottomano; sempre a lui verrà affiancata la scoperta del Nuovo Mondo con Cristoforo Colombo. Durante il suo pontificato Giovanbattista nominò primo signore di Ferentillo suo figlio Franceschetto il quale, unì la sua famiglia con quella dei Medici sposando Maddalena de’ Medici figlia di Lorenzo il Magnifico e sorella del futuro Papa Leone X. Nel 1515 suo figlio Lorenzo prendendo in moglie Ricciarda Malaspina unirà il Ducato di Ferentillo al Principato di Massa, Carrara e Piombino. 

La famiglia Cybo caratterizzò la storia artistica di Ferentillo in lungo e in largo costruendo tre delle più grandi chiese di Ferentillo (Pieve Santa Maria, Santo Stefano e Gonfalone) e chiamando importanti artisti ad affrescare gli interni, uno su tutti Jacopo Siculo da Giuliana. I Cybo fecero del feudo di Ferentillo un vero e proprio stato, garantendo l’indipendenza del territorio da ogni interferenza sia ecclesiastica che spoletina. Un principato libero e sovrano, dotato nel 1563 di uno statuto personale, composto da cinque libri a firma di Albericus Cybo. Nel 1730 Alderano Cybo vendette il feudo al Duca Nicolò Benedetti ed ai Montevecchio di Fano che ne furono signori fino al  1860 quando con l’Unità d’Italia, Ferentillo divenne Comune.